Un progetto di integrazione tra servizi e allo stesso tempo un’operazione urbanistica che metterà in comunicazione due vie parallele ma da sempre separate, in quella che un tempo era la zona del ‘Prato del Vescovo’, per indicare gli orti e i giardini di proprietà vescovile.
Il prossimo 19 marzo alle 11 – con ingresso da via 11 Febbraio – verrà avviato l’abbattimento del muro che separa Casa Barbieri in via XI Febbraio 56-60 da ‘Civico 81’ di via Bonomelli. Da una parte le attività sociali e socio sanitarie di Cremona Solidale e Fondazione Città di Cremona in collaborazione con il Comune che gestisce gli alloggi ai piani superiori; dall’altra le cooperative sociali associate in una rete sempre più capillare di servizi alla persona.
Protagonista di questo progetto è anche il Comune, attraverso il sindaco Gianluca Galimberti e l’assessore a Trasparenza e Welfare Rosita Viola, che con Cremona Solidale e Fondazione hanno siglato un protocollo ad hoc sulla gestione dei servizi nel complesso di via XI Febbraio.
La creazione di un varco nel muro sarà l’elemento reale e simbolico che consentirà alle due realtà di ampliare le collaborazioni già avviate e di utilizzare al meglio i rispettivi spazi all’aperto, che verranno così resi fruibili al quartiere e all’intera città. Il giardino a cui attualmente si accede da via XI febbraio verrà ripulito e arredato con nuove panchine, nuova illuminazione, rifacimento sentieri e muretti e con un restyling del patrimonio arboreo. In questo modo saranno resi fruibili spazi finora poco utilizzati, a beneficio degli anziani che frequentano il centro diurno integrato, il centro sociale gestito dall’Aup (associazione pensionati) e dei residenti degli alloggi; ma anche dei giovani che gravitano attorno alle attività di Civico 81, grazie alla presenza del campo di calcio e alla sistemazione del campetto da basket.
“Per lanciare questo nostro progetto – spiega Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, proprietaria del complesso di via XI febbraio – abbiamo pensato di coinvolgere l’intera cittadinanza, proponendo una raccolta fondi finalizzata a far conoscere meglio questi meravigliosi spazi aperti che possono diventare patrimonio fruibile da tutti i cremonesi. La giornata del 19 marzo sarà il punto di partenza per far conoscere questi spazi e rendere tangibile il valore delle relazioni quando si opera nel campo dei servizi sociali. Il ‘welfare di comunità’ è il futuro dei servizi alla persona e si fonda anche sul superamento dell’isolamento sia tra chi attua i servizi, sia tra chi ne usufruisce”.
“Al tempo stesso – aggiunge – il recupero del giardino è il coronamento della vasta operazione di ristrutturazione edilizia della parte di immobile di via XI Febbraio al civico 60, in cui la Fondazione ha realizzato 10 moderni appartamenti che saranno assegnati a famiglie; una nuova sede per la comunità disabili gravi attualmente in via Cattaro e in capo a Cremona Solidale, e un ampio spazio mansardato per attività di laboratorio”, lavori realizzati dall’impresa Brognoli di Borgo S.Giacomo con un investimento di circa 1,3 milioni di euro. Sarà attivato un ‘portierato sociale’, svolto da un singolo o famiglia affittuaria, con funzioni di controllo e apertura – chiusura del cancello tra le due realtà messe in comunicazione.
Civico 81 è un progetto di rigenerazione urbana che ha valorizzato l’area ex-Saveriani, mettendo a disposizione della comunità cremonese spazi e servizi, con un’attenzione particolare alle persone svantaggiate ed al coinvolgimento dei cittadini nella cura e nell’animazione di alcune aree di pubblica fruizione. Civico 81 è sede del Consorzio Sol.co Cremona e del Consorzio Armonia; ospita le cooperative Varietà, Borea, Pulisoft, Gruppo Gamma, Cosper, Nazareth, l’Agenzia per il lavoro Mestieri Lombardia, il Servizio Formazione di Solco Cremona, il Poliambulatorio Cremona Welfare ed uno studio associato di 6 medici di base. Quattro le direttrici di sviluppo e di incontro con la città che sono alla base di questa realtà: lavoro; food (con il punto di ristorazione Bon Bistrot); spazi di socializzazione e relazione che consentano di superare i timori generati da isolamento e discriminazione; salute, attraverso i vari servizi di cura delle persone, per affrontare le sofferenze del corpo, della mente e dello spirito.